Database brevetti e ricerche brevettuali

Il primo requisito che un’invenzione deve avere per poter essere brevettata è quello della novità.

L’invenzione, quindi, non deve essere mai stata realizzata, brevettata o divulgata in qualsiasi modo, sia scritto che verbale, in nessuna parte del mondo.

In pratica il brevetto deve essere nuovo sia rispetto all’arte nota che ai brevetti o alle domande di brevetto esistenti e pubblicate.

Un brevetto carente del carattere della novità potrebbe essere ritenuto inefficace o annullabile o addirittura non concesso dai diversi uffici preposti nazionali o internazionali.

Per appurare se l’invenzione che intendiamo brevettare pecca del carattere della novità è sempre preferibile procedere alla cosiddetta ricerca di anteriorità.

La ricerca di anteriorità in ambito brevettuale è quello strumento che ci consente di conoscere verosimilmente lo stato della tecnica al fine di accertare il carattere della novità dell’invenzione che intendiamo brevettare.

Quando utilizziamo il termine verosimilmente è perché le ricerche brevettuali non danno mai un’assoluta certezza circa i risultati che si possono ottenere.

Tale assunto è dovuto ad una serie di fattori:

1) non esiste un’unica banca dati mondiale di tutti i brevetti e le domande di brevetto depositati; ad esempio, solo una minima parte delle domande di brevetto e dei brevetti italiani è consultabile in maniera completa su internet; per le maggior parte sono invece disponibili solo i dati bibliografici. Questo però non vuol dire che questi documenti non rientrino nello stato dell’arte in quanto sono comunque pubblici ed accessibili, anche se non in maniera agevole ed immediata;

2) nelle diverse banche dati brevettuali sono presenti oltre 100 milioni di brevetti, per cui vi è una probabilità non trascurabile che un brevetto possa non emergere dalla ricerca, ad esempio a causa dell’utilizzo di parole chiave non standard;

3) molti paesi non dispongono di banche dati automatizzate dalle quali non sarebbe possibile accedere ai testi ed alle immagini dei brevetti depositati.

Le conseguenze sono la impossibilità matematica di considerare completa una ricerca ed esaustiva una ricerca brevettuale.

Tuttavia, anche se non si ha la certezza di trovare il brevetto oggetto della nostra ricerca comparativa, prima di depositare un brevetto è indispensabile (anche se non obbligatorio) procedere ad una ricerca di anteriorità, quantomeno per accertarsi che nelle banche dati esistenti non vi sia nulla di assolutamente identico a ciò che noi intendiamo brevettare.

Spesso capita di sentirsi dire dai clienti che hanno fatto delle verifiche e che non hanno trovato il brevetto che potrebbe creare loro dei problemi.
Nulla di più errato.

Se è vero che le ricerche in ambito brevettuale possono essere condotte da persone non specializzate è altrettanto vero che solo una ricerca condotta da un professionista qualificato ed esperto può produrre risultati verosimilmente più vicini alla realtà.

Lo svolgimento di una ricerca brevettuale quanto più efficace richiede, infatti, in primis la conoscenza del sistema di classificazione delle invenzioni al fine di poter dirigere la ricerca esclusivamente negli ambiti tecnici pertinenti l’invenzione.

In secondo luogo, il consulente è in grado di individuare le parole chiave che consentono di selezionare solo i documenti pertinenti, che dovranno però poi essere esaminati minuziosamente per verificare se l’invenzione sia descritta o perlomeno suggerita.

Esistono diverse banche date nazionali ed internazionali che consentono a chiunque di avere una prima idea sulla novità della propria invenzione:

1) Banca dati UIBM: è una banca dati consultabile gratuitamente; tuttavia sono forniti solo i dati bibliografici di tutte le domande depositate, inclusi marchi e design;

2) Database dei brevetti italiani: contiene l’intera documentazione di deposito di 22.000 brevetti concessi depositati dal 1° luglio 2008;

3) Espacenet – è la banca dati gratuita gestita dall’Ufficio Europeo Brevetti e, tra quelle gratuite, è sicuramente la banca dati più completa e di facile utilizzo;

4) Google Patents: altra banca dati gratuita per brevetti e design, anche se meno completa rispetto ad Espacenet.

Ci sono poi banche dati che si limitano a specifiche tipologie di domande, come ad esempio:

5) Patentscope che è la banca dati dell’Ufficio Internazionale (WIPO) che include solo le domande internazionali;

6) Banca dati dell’USPTO, ossia dell’Ufficio statunitense, che comprende solo le domande depositate negli USA.

Sono poi presenti anche banche dati a pagamento che, pur disponendo dello stesso database di Espacenet, consentono di eseguire ricerche più mirate grazie a migliori indicizzazioni dei motori di ricerca.

Tra queste si segnala in particolare Derwent

Una ricerca condotta da un professionista specializzato e l’eventuale riscontro di un brevetto che può creare problemi al brevetto che intendiamo brevettare, consente al professionista di poter indirizzare l’inventore ovvero il titolare del brevetto a modificare il suo progetto in maniera sostanziale o a desistere dal deposito del proprio brevetto per carenza di novità.

Pertanto, si può concludere che la ricerca brevettuale di anteriorità rappresenti uno strumento che, anche se non risolutivo, può garantire all’inventore notevoli vantaggi nell’intero processo di concessione di un brevetto e di sfruttamento economico dello stesso.

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