Fatture false ed ingannevoli brevetti, marchi e design
Negli ultimi anni, soprattutto con l’avvento della fatturazione on line, si è amplificato il fenomeno frodatorio delle “fatture ingannevoli”.
Sempre più spesso, i titolari di proprietà industriale (brevetti, marchi e design) ricevono, tramite posta tradizionale o elettronica, richieste di pagamento (tramite emissione di fattura) per servizi non richiesti, quali ad esempio servizi pubblicitari, presunto pagamento di tasse per il deposito, la pubblicazione o la registrazione di un marchio o di un brevetto o, ancora, l’inserimento in falsi elenchi commerciali.
Peraltro, tali servizi di inserimento in database non offrono alcuna visibilità ulteriore rispetto alle banche dati pubbliche disponibili in maniera gratuita sui siti degli Uffici Brevetti e Marchi nazionali ed internazionali, quali UIBM, EPO, WIPO ed EUIPO.
Per fattura ingannevole, dunque, si intende una fraudolenta richiesta di pagamento – spesso abilmente realizzata -, da parte di enti o società non certificati per servizi non richiesti a titolari di brevetti, marchi o design.
Solitamente, queste richieste giungono da società aventi un nome che richiama il nome degli Enti ufficiali, in modo da indurre in confusione i titolari delle domande al fine di far credere loro che le loro richieste riguardino realmente un pagamento di una tassa ufficiale necessario per evitare il respingimento della domanda.
Alcuni esempi di tali fatture ingannevoli sono reperibili presso il sito dell’EUIPO (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale che gestisce il deposito e la registrazione dei marchi e dei design comunitari).
Altre volte la falsa fattura, o lettera di avviso pagamento, appare essere inviata dallo stesso EUIPO il quale, però, non invia mai ai propri utenti né fatturazioni o, tantomeno, missive con richieste di pagamento.
Allo stesso modo anche l’Ufficio Europeo Brevetti (EPO) non invia mai richieste di pagamento, ma al più può inviare dei promemoria per il pagamento delle tasse di rinnovo o per le varie tasse ufficiali da versare durante la procedura di concessione del brevetto.
Questo fenomeno si è talmente diffuso da indurre il legislatore, tramite enti fiscali preposti quali Agenzie delle Entrate, Camere di Commercio e, soprattutto, l’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) a stilare e mettere a disposizione dei titolari di proprietà industriale, ed in particolare di coloro che intendono registrare un marchio o un design o depositare un brevetto, sia una lista di tutte le società di servizio certificate e affidabili e sia un elenco di enti fittizi rintracciati e segnalati da utenti frodati.
Se un avviso di pagamento dovesse provenire da una società segnalata da quest’ultimo, il destinatario è tenuto a non prenderne in considerazione l’oggetto.
In caso di ricezione di fatturazioni sospette o avvisi di pagamento per servizi non richiesti, il titolare della proprietà industriale deve informarsi negli uffici preposti o consultare le succitate liste per verificarne l’attendibilità o meno.
E’ consigliato caldamente anche di avvalersi di una assistenza legale specializzata, grazie alla quale il titolare di proprietà industriale può tutelarsi da qualsiasi richiesta fraudolenta di pagamento.
La lista di società fittizie messa a disposizione DGLC-UIBM, per quanto affidabile, non garantisce un aggiornamento in tempo reale, in quanto il fenomeno è in costante crescita atteso il numero di enti fraudolenti e fittizi in continuo aumento.
Quindi solo un’adeguata assistenza legale è in grado di tutelare a 360 gradi i titolari di proprietà industriali da eventuali azioni fraudolente.
E’ quindi utile da parte dell’utente prestare la massima attenzione ai diversi fenomeni truffaldini che nel tempo ha mietuto non poche vittime.
Il parere di un avvocato o consulente in proprietà industriale è più che mai indispensabile.
E’ sufficiente una semplice telefonata al nostro studio ed, in maniera totalmente gratuita, verrai rassicurato su ciò che è giusto pagare e ciò che al contrario non deve essere nella maniera più assoluta corrisposto.